Viaggi e gare nel Taekwondo: cosa significa davvero partecipare
Partecipare a una gara di Taekwondo significa più della competizione: ogni trasferta è un piccolo progetto. Tra viaggi, vitto, alloggio e iscrizioni, impariamo a pianificare e gestire imprevisti. I costi esistono, ma diventano un’occasione per insegnare responsabilità e organizzazione.
Riccardo Doratiotto
9/24/20251 min read


Viaggi e gare nel Taekwondo: cosa significa davvero partecipare
Partecipare a una gara di Taekwondo non significa solo salire sul tatami. Dietro ogni medaglia, ogni esperienza, ci sono viaggi, organizzazione e un po’ di “avventura”. Quando la nostra squadra si sposta, che sia per un torneo regionale o nazionale, tutto diventa un piccolo progetto da gestire.
Bisogna considerare il trasporto: qualche ora in macchina, il treno o, per gare più lontane, l’aereo. Organizzare gli orari, calcolare partenze e ritorni, coordinare i genitori o gli accompagnatori: ogni viaggio è un esercizio di logistica tanto quanto di disciplina sportiva.
Poi c’è il vitto e l’alloggio. Mangiare bene senza eccedere e riposare il giusto sono aspetti fondamentali per chi deve affrontare gare intense. Anche qui, ogni scelta ha il suo peso: un pasto sano e leggero può fare la differenza tra una gara brillante e una stanca.
E i costi? Sì, ci sono, e possono sorprendere chi non è abituato. Le iscrizioni, i rimborsi spese, l’attrezzatura e piccoli extra come snack o integratori… fanno parte del pacchetto. Ma c’è un lato positivo: questi investimenti insegnano gestione, pianificazione e responsabilità, valori che vanno ben oltre lo sport.
Infine, le gare sono anche momenti di crescita personale. Non si tratta solo di vincere: ogni trasferta è un’esperienza di squadra, un’occasione per conoscersi meglio, affrontare imprevisti e divertirsi. Quello che all’inizio sembra solo un costo o una fatica, alla fine si trasforma in ricordo e in lezione di vita.